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Riduzione del contributo ambientale CONAI per gli imballaggi in plastica

Si informa che il Cda di Conai ha recentemente deliberato una diminuzione del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica a partire dal 1° gennaio 2022.

“Il contesto favorevole, con listini dei materiali a riciclo in forte ascesa, si traduce in una riduzione dei contributi ambientali: diretta conseguenza dell’introduzione del criterio economico come elemento di valutazione dei contributi stessi” – si legge nella nota del 5 agosto u.s. pubblicata sul sito del CONAI. 

Per quanto riguarda gli imballaggi plastica, viene modificata la struttura del contributo, che da quattro fasce passa a cinque: per quattro fasce il CAC si riduce, per una resta invariato, come dalla tabella riportata di seguito:

La fascia A si sdoppierà, dividendosi in A1 e A2.

Nella prima voce rimarranno tutti gli imballaggi ricompresi in precedenza nella fascia A, al netto dei pack flessibili in polietilene che passeranno in fascia A2; questi ultimi sono imballaggi flessibili con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito commercio&industria ma sempre più presenti anche nella raccolta differenziata urbana, e di conseguenza con un deficit di catena maggiore.

In questa fascia saranno inoltre tollerati gli imballaggi flessibili in polietilene espanso con spessori uguali o inferiori ai 2 millimetri (attualmente in fascia B2).

Per i pack in fascia A1, il CAC scenderà dagli attuali 150 €/tonnellata a 134 €/tonnellata.

Il CAC per gli imballaggi di fascia A2, nonostante il deficit di catena in crescita, rimarrà, ma solo in questa prima fase di prima applicazione, invariato rispetto a quello dell’attuale fascia A: 150 €/tonnellata.

La fascia B1 rimarrà dedicata agli imballaggi in prevalenza da circuito domestico con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata.

L’introduzione, in prima applicazione, del criterio economico porterà alla riduzione del CAC per i pack di questa fascia da 208 €/tonnellata a 192 €/tonnellata.

La fascia B2 raggrupperà tutti gli altri imballaggi selezionabili/riciclabili da circuito domestico e/o commercio&industria. Ossia quelli con diversi livelli di selezionabilità e riciclabilità; quelli riciclabili di recente introduzione sul mercato; quelli a riciclo oneroso e/o dai quali si ottengono rifiuti selezionati di minore qualità; quelli con filiere di riciclo in fase di consolidamento e sviluppo.

In questa fascia saranno tollerati anche gli imballaggi in polietilene espanso con spessori superiori ai 2 millimetri (attualmente in fascia C) e gli strati barriera realizzati in EVOH, ma con limite al 5% del peso totale dell’imballaggio.

Il passaggio dalla fascia B2 alla fascia B1 dei tappi in plastica conformi alla direttiva SUP, quindi progettati per rimanere solidali con il contenitore per bevande in plastica fino a 3 litri, sarà subordinato all’entrata in vigore della norma tecnica EN (in fase di definizione).

Anche la fascia B2 vedrà il CAC ridursi: dagli attuali 560 €/tonnellata si scenderà a 533 €/tonnellata.

Rimarranno in fascia C quei pack con attività sperimentali di selezione o riciclo in corso, e quelli non selezionabili/riciclabili allo stato delle tecnologie attuali.

Nonostante si tratti della fascia di imballaggi in plastica con maggiore impatto ambientale ed economico, anche questa fascia sarà interessata da una riduzione del contributo ambientale da 660 €/tonnellata a 644 €/tonnellata, grazie all’introduzione in prima applicazione del deficit di catena e quale effetto dell’ottimizzazione dei costi messa in atto dal consorzio Corepla.

Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in plastica dovrebbe risultare pari a quasi 13 milioni di €, su oltre 1 milione e 850.000 tonnellate di immesso al consumo.

 

Studio del JRC - Commissione UE su aggiornamento definizione di riciclo

Il Joint Research Centre, Centro Comune di Ricerca della Commissione europea, sta effettuando in questi mesi uno studio sulla possibile rivalutazione e riformulazione della definizione corrente di riciclo e sul correlato metodo di calcolo, per includere altri processi di recupero, attualmente esclusi, che contribuirebbero in questo modo al computo degli obiettivi fissati dalle nuove direttive sui rifiuti.

Tre gli obiettivi che l'indagine intende perseguire:

  • Individuare eventuali processi rilevanti di riciclo che attualmente sono esclusi dalla definizione, in particolare il riciclo chimico;
  • Rivedere e proporre metodi di calcolo appropriati;
  • Suggerire dei potenziali approcci per definire la qualità del riciclo.

Gli stakeholders sono chiamati a produrre osservazioni sul questionario elaborato dal JRC entro il 15 settembre 2021.

"Le imprese del riciclo motore dell'economia circolare", webinar del 25 maggio 2021

Si è tenuto lo scorso 25 maggio il webinar “Le imprese del riciclo motore dell’Economia Circolare”  promosso da Assorimap, Unirima e Assofermet, che ha visto la presenza delle parlamentari On. Alessia Rotta, On. Silvia Fregolent, On. Rachele Silvestri e Sen. Patty L’Abbate delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato per fare insieme il punto sul settore del riciclo ad un anno della sottoscrizione del "Manifesto del Riciclo a sostegno dell'economia circolare" da parte delle tre Associazioni.

L'evento, a cui è intervenuto anche il Capo Unità DG Ambiente della Commissione Europea Mattia Pellegrini, è stato l'occasione anche per commentare le misure e le risorse a favore del riciclo contenute nel PNRR presentato a Bruxelles lo scorso aprile dal Governo Draghi, alla luce di quelle che erano state le proposte presentate nei mesi scorsi dalle tre Associazioni per il sostegno delle imprese del comparto del riciclo di plastica, carta e metalli.

"Lo scorso anno, come associazioni del riciclo, abbiamo lanciato un manifesto focalizzato sulle potenzialità del settore che costituisce il cuore dell'economia circolare e chiesto un contributo straordinario per il biennio 2021 - 2022 di 4 miliardi per l'innovazione tecnologica degli impianti. Ad oggi, purtroppo, quella richiesta non è stata ancora accolta. Auspichiamo un nuovo impulso all'economia circolare perché si tratta di un comparto che muove circa 20 mld", ha sottolineato Cinzia Vezzosi, Presidente Euric e vicepresidente Assofermet.

"Parallelamente a maggiori investimenti in impianti, occorrono riforme che garantiscano dinamiche competitive, affinché venga pienamente applicato il principio della concorrenza: un concetto espresso anche dall’Antitrust, per cui il perimetro tracciato dal Decreto legislativo 116/2020 in materia di rifiuti urbani e di quelli speciali è discriminatorio per i gestori privati", ha osservato Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima.

"Servono interventi operativi e pragmatici, come un credito d'imposta per i riciclatori e sgravi fiscali per chi acquista materiali riciclati. L'idea di generare sovvenzioni al nostro settore è quanto mai attuale, a maggior ragione oggi che si parla sempre più diffusamente di decarbonizzazione", ha evidenziato Maurizio Foresti, vicepresidente Assorimap.

Qui il video per rivedere l'evento.

 

Il Decreto Sostegni bis rinvia nuovamente la plastic tax

Arriva con il DL 25 maggio 2021, n. 73 - c.d. Decreto "Sostegni-bis" - l'ennesima proroga per la plastic tax.

Il Decreto, in vigore dal 26 maggio 2021, rinvia infatti al 1° gennaio 2022 l'entrata in vigore delle disposizioni sul tributo per i manufatti in plastica con singolo impiego istituito dalla legge 160/2019.

Nei mesi scorsi ASSORIMAP aveva partecipato attivamente al confronto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, deputata alla decretazione necessaria a rendere operativa la plastic tax.

Tale decreto risulta pressoché compiuto: la presentazione agli operatori della bozza dello schema di decreto da parte dell’ADM risale all’open hearing tenutosi il 18 febbraio u.s.

A margine dell'incontro, ASSORIMAP aveva trasmesso all'ADM un contributo scritto in cui si evidenziavano talune criticità riscontrate nella bozza, che nello specifico riguardavano la definizione di “materia plastica riciclata” e di “processo di riciclo” e quanto previsto relativamente alla gestione delle importazioni di materiali, che lascerebbe aperta la porta al rischio di facili fenomeni di elusione ed evasione dell’imposta. Si evidenziava infine l’assenza di previsioni nella bozza per la fattispecie del riciclatore che fosse al contempo produttore di MACSI.

Il documento integrale del contributo ASSORIMAP, pubblicato sul sito dell'ADM, è disponibile a questo link.

Plastics tax europea: in GUCE il Regolamento su modalità di calcolo e versamento tassa

L'11 maggio u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il Regolamento UE 2021/770 del Consiglio del 30 aprile 2021 che determina le modalità per il calcolo degli imballaggi in plastica non riciclati e il versamento della c.d. “plastics tax europea” da parte degli Stati membri ai sensi della Decisione UE 2020/2053.

La plastics tax europea prevede un’aliquota uniforme pari a 0,80 euro per chilogrammo calcolata sul peso degli imballaggi in plastica non riciclati generati nei singoli Stati membri. Per alcuni paesi è prevista una riduzione forfettaria annua del contributo, al fine di evitare effetti eccessivamente regressivi sui contributi nazionali, che nel caso dell'Italia è fissata in 184 milioni di euro.

La plastics tax europea, in vigore dal 1° gennaio 2021, diverrà operativa dal primo giorno del mese successivo alla ratifica della Decisione UE 2020/2053 da parte di tutti gli Stati membri. Il nostro Paese ha già provveduto alla ratifica attraverso l'articolo 21 del DL 183/2020 convertito dalla Legge 21/2021.