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UNI: norma UNIPLAST 10667-18 in inchiesta pubblica fino al 15 gennaio 2022

Tramite il sito dell'UNI (a questo link, inserendo nel campo “codice progetto” UNI1608631) è possibile partecipare fino al 15 gennaio 2022 all'inchiesta pubblica finale sulla revisione della Norma UNI 10667 parte 18 - Progetto UNI1608631.

Possono partecipare all'inchiesta tutti gli stakeholders che non hanno già preso parte alle fasi precedenti di revisione.

La norma ha lo scopo di individuare requisiti e metodi di prova per le miscele di materie plastiche eterogenee a base di poliolefine provenienti da residui industriali e/o da materiali da post-consumo destinate alla conversione in miscele di idrocarburi solidi, liquidi o gassosi da utilizzarsi come combustibili liquidi e/o gassosi o per ulteriori processi chimici industriali. 

L’ultima specificazione del campo di applicazione "per ulteriori processi chimici industriali", non prevista nella versione precedente della norma, insieme all’emanando decreto EoW per le plastiche miste, consentirebbe di trattare questi ultimi materiali al di fuori delle autorizzazioni in cui operano le imprese del riciclo meccanico, determinando la cessazione della qualifica di rifiuto (EoW) in un momento precedente alle operazioni svolte dal riciclo meccanico che oggi portano alla determinazione di una Materia Prima Seconda per tutti gli altri materiali plastici.

Preoccupano in particolare i requisiti più "permissivi" che la nuova norma andrebbe a determinare per queste materie plastiche eterogenee rispetto agli altri standard tecnici previsti dalle altre parti della stessa Norma UNI 10667 destinate ad altri materiali plastici: per quanto riguarda la composizione, una soglia quantitativa di mix poliolefinico più bassa rispetto ad altri materiali e al contempo una soglia troppo elevata di tolleranza, che potrebbe far crescere la frazione estranea; la previsione di un solo trattamento destinato ai materiali tra quelli previsti dal riciclo meccanico, che non garantirebbe l'eliminazione dei residui contenuti.

 

Direttiva SUP: pubblicato in G.U. il decreto attuativo. Assorimap invia nota di commento alla Commissione Europea

E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.285 del 30-11-2021 - Suppl. Ordinario n. 41 il decreto legislativo recante “Attuazione della Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” (c.d. Direttiva europea "single use plastics"). Il decreto entrerà in vigore il 14 gennaio 2022.

Il decreto, dopo il passaggio in Parlamento, era stato approvato in esame definitivo dal Consiglio dei Ministri italiano riunitosi il 4 novembre 2021.

La Commissione europea è chiamata ad esprimere parere sul decreto di recepimento italiano entro il prossimo 23 dicembre, termine dei 90 giorni previsti dall'invio da parte dell'Italia dello schema di decreto (23 settembre u.s.).

Sull'approvazione del decreto attuativo ASSORIMAP si era così espressa, lamentando nel recepimento italiano la totale assenza di incentivi per la plastica riciclata: Comunicato stampa del 5 novembre 2021

Le stesse perplessità, con particolare attenzione al rischio di possibili distorsioni di mercato sul territorio nazionale, sono state manifestate in una nota inviata alla Commissione europea e disponibile a questo link nella sezione "Contributions".

 

PNRR, al via la fase esecutiva. Quale futuro per biometano, carta, plastica e RAEE" - ASSORIMAP al webinar RiciclaTv - 29 novembre 2021

Dopo la pubblicazione degli avvisi, dei criteri di selezione e dei fac-simile, si apriranno ufficialmente il prossimo 14 dicembre le procedure per l'invio, e la successiva selezione, dei progetti da finanziare con i 2,1 miliardi di euro che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato al capitolo rifiuti ed economia circolare.

Tra gli obiettivi il recupero dei ritardi infrastrutturali nelle regioni del Centro-Sud, soprattutto nel trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, la spinta all'adozione di modelli di economia circolare in settori strategici come plastiche, rifiuti elettrici e tessili ma anche il miglioramento delle performance di filiere d'eccellenza come quella cartaria.

Qual è lo stato dell'arte nei settori che potranno accedere ai finanziamenti del PNRR? Quali i risultati attesi dagli operatori?

Si è cercato di dare risposta a queste domande nel corso del webinar promosso da RiciclaTv intitolato “PNRR, al via la fase esecutiva. Quale futuro per biometano, carta, plastica e RAEE”.

Qui il video integrale del webinar. 

 

Assorimap incontra i vertici del Ministero della Transizione Ecologica. La piattaforma per il rilancio del riciclo meccanico delle plastiche in Italia.

Roma, 14 settembre 2021

ASSORIMAP apre una nuova piattaforma di lavoro con il Dicastero della Transizione Ecologica in relazione ai nuovi obiettivi e adempimenti che l’Unione Europea ci affida:

  • Pacchetto Economia Circolare con il 55% al 2030 di riciclo effettivo rispetto agli imballaggi in plastica immessi;
  • Direttiva Single Use Plastics: target di raccolta differenziata per i contenitori per liquidi alimentari fino a 3 litri pari al 90% entro il 2029; obbligo di progettazione per gli stessi contenitori con almeno il 30% di plastica riciclata,
  • Plastic Tax UE con 800 euro per ogni tonnellata di plastica utilizzata per produrre imballaggi che non viene riciclata.

Occorre riaffermare la centralità del riciclo meccanico delle plastiche come risposta primaria verso i temi scottanti della “Plastica” e dei “Rifiuti” anche in considerazione delle criticità di sistema che stanno ostacolando lo sviluppo di un’impresa leader mondiale nella qualità delle materie plastiche prime seconde – MPS - e nella tecnologia di trasformazione da rifiuto a risorsa.

Il settore chiede soluzioni tempestive per il proprio rilancio, riassumibili nelle seguenti Proposte:

  1. IVA agevolata sulle vendite di materia prima seconda riciclata e sui prodotti contenenti plastica riciclata, come incentivo al maggiore utilizzo;
  2. Credito di imposta per chi acquista beni prodotti in plastica riciclata fino al 40% delle spese sostenute documentate - per un importo massimo 50 mila euro annuali - sull’acquisto di prodotti realizzati almeno in percentuale del 30% in materiale plastico riciclato post consumo (il credito di imposta può essere elevato al 60% in caso di plastiche miste riciclate), prevedendo – per la tracciabilità del materiale plastico rigenerato – l’obbligo di certificazioni (ad es. PSV - Plastica Seconda Vita, Protocollo europeo EUCERTPLAST, ecc.);
  3. Quantitativo minimo obbligatorio di plastica riciclata in beni ed imballaggi per accelerarne la circolarità (ad es.: la direttiva europea “Single Use Plastics” già prevede per le bottiglie in PET con capacità fino a 3 litri un obbligo di progettazione entro il 2030 con almeno il 30% di materia prima riciclata);
  4. Nuovi impianti e ampliamento/ammodernamento degli esistenti: semplificazione dei percorsi autorizzativi e incentivi, al fine di non ostacolare bensì assecondare il trend di crescita del 400% delle attività di riciclo plastica previsto dalla Commissione EU per il periodo 2015-2030; 
  5. Iniziative atte a favorire la libera concorrenza tra Paesi Europei al fine di garantire maggiore reciprocità nei mercati di acquisto delle materie prime;
  6. Abbattimento del costo dell’energia;
  7. Obbligo di marcatura degli imballaggi plastici con indicazioni relative alla filiera di conferimento dei relativi rifiuti (plastica, biodegradabile, etc.) e al grado di riciclabilità dell’imballaggio (come previsto dalla direttiva europea “Single Use Plastics”), al fine di informare i consumatori sul corretto avvio a riciclo e di indirizzare i produttori di imballaggi verso soluzioni più riciclabili;
  8. Attivazione di controlli, preferibilmente centralizzati, sul rispetto del Green Public Procurement, in particolare sul rispetto di tutti i CAM previsti (Criteri Ambientali Minimi);
  9. Emissione di “certificati bianchi” per le imprese del riciclo che documentano i benefici del recupero di materia, in relazione al risparmio di energia fossile rispetto alla produzione con materie prime vergini.